Laura & Emanuele
09 settembre 2010
Sono passati 5188 giorni dal nostro matrimonio
Chiesa "S.Teresa"
Chiesa di Santa Teresa dei Padri Carmelitani |
Dopo l'eruzione del 1631 la città di Napoli, per lo scampato pericolo, fece costruire sulla Strada Regia per Torre, prima che si arrivasse alla porta urbica, una piccola chiesa dedicata al patrono S.Gennaro perché vigilasse sul Vesuvio. Poco dopo la stessa città vi edificò accanto un convento ove si stabilirono dei Padri Carmelitani detti di S.Teresa e la chiesa prese il nome della santa. I monaci, che avevano rendite e poderi, col sussidio ancora di Napoli e di diversi devoti, ampliarono la chiesa che fu inaugurata nel 1686. Come ci informa lo storico Balzano, questa aveva fra l'altro una piccola sagrestia più bella di qualunque altra, dotata di pregevoli armadi in legno d'olivo scolpiti e di ricchi arredi; il monastero aveva una vasta biblioteca per cui i Padri istituirono uno studentato religioso i cui giovani si trattenevano in dispute teologiche; c'erano poi bei giardini e terreni coltivati a vigneti. Nel 1751 la chiesa, che era ridotta in cattivo stato, venne ristrutturata per opera di sette benefattori napoletani che, a ricordo dell'opera, affissero una lapide marmorea sulla facciata, a destra dell'ingresso. Con la soppressione dei beni ecclesiastici voluta dallo Stato italiano nel 1867, il comune di Torre ottenne il complesso per pubblica utilità; andati via i monaci, tutto rimase, però, in abbandono e decadde. Nel giugno 1897 il municipio di Torre concesse il tutto ancora ai Carmelitani per trent'anni, con l'obbligo, da parte di questi, di somministrare ai poveri della città una minestra calda per sei mesi all'anno. La chiesa venne restaurata nello stesso anno col concorso di diversi benefattori, fra cui la contessa Teresa Piscicelli, e riaperta al culto. Scaduto il trentennio, il comune di Napoli citava dinanzi alla magistratura quello di Torre perché appropriatosi indebitamente di quei beni, ma, sopravvenuta nel 1929 la Conciliazione fra lo Stato e la Chiesa, il comune di Torre, come atto di omaggio, cedette di nuovo tutto in vendita ai Carmelitani, mentre Napoli rinunziava ad ogni suo diritto di patronato, esigendo solo che i suoi stemmi cittadini rimanessero sempre sulla facciata della chiesa e sulla balaustra dell'altare. L'intero complesso, salvatosi dalle eruzioni vesuviane, rimase gravemente danneggiato nel bombardamento aereo del 13 settembre 1943 ed ha perduto tutte le antiche opere di pregio. La chiesa, ad una sola navata, ha due cappelle su ogni lato. L'altare maggiore in luogo delle tre antiche tele di S.Gennaro raffiguranti il viaggio del santo da Benevento a Napoli, il suo martirio e la sua glorificazione, ha un dipinto moderno con monaci e devoti che implorano S.Gennaro e S.Teresa, del napoletano Gennaro Cuocolo (1969); anche la sagrestia è del tutto spoglia dei vecchi arredi. Distrutto pure l'antico convento col chiostro, sostituito da un edificio moderno in parte abitato dai tre monaci attuali ed in parte adibito a scuola elementare comunale. tratto dal volume: |